
“Al mio ritorno a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di bere, contrariamente alla mia abitudine, una tazza di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, cambiai idea. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti che chiamano Petites Madeleines e che sembrano modellati dentro la valva scanalata di una “cappasanta”. E subito, meccanicamente, oppresso dalla giornata uggiosa e dalla prospettiva di un domani malinconico, mi portai alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato che s’ammorbidisse un pezzetto di madeleine. Ma nello stesso istante in cui il liquido al quale erano mischiate le briciole del dolce raggiunse il mio palato, io trasalii, attratto da qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Una deliziosa voluttà mi aveva invaso, isolata, staccata da qualsiasi nozione della sua casa. Di colpo mi aveva reso indifferenti le vicissitudini della vita, inoffensivi i suoi disastri, illusoria la sua brevità, agendo nello stesso modo dell’amore, colmandomi di un’essenza preziosa: o meglio, quell’essenza non era dentro di me, io ero quell’essenza. Avevo smesso di sentirmi mediocre, contingente mortale. Da dove era potuta giungermi una gioia così potente? Sentivo che era legata al sapore del tè e del dolce, ma lo superava infinitamente, non doveva condividerne la natura. Da dove veniva? Cosa significava? Dove afferrarla? Bevo una seconda sorsata nella quale non trovo di più che nella prima, una terza che mi dà un po’ meno della seconda.” – M. Proust –
Non potevo non iniziare questa rubrica partendo dalle Madeleine. Infatti, ho iniziato a cucinare quando avevo tredici anni, partendo proprio dalla realizzazione di questo dolce della memoria.
La ricetta è molto semplice, ma il segreto per una buona riuscita, è la pazienza! Bisogna infatti rispettare i tempi di attesa, per dare all’impasto lo shock termico, che permetterà poi la creazione della classica “gobba delle Madeleine”. A tal fine, dopo aver impastato tutti gli ingredienti, bisogna lasciare risposare l’impasto in frigorifero per un minimo di 30 minuti (massimo tre ore). Quindi la cottura dovrà avvenire in due momenti: 3/4 minuti in forno caldo a 200° e altri 4 minuti a 180°: solo così riuscirete a ottenere la ricetta perfetta.
Quella che segue è la ricetta classica, alla quale però potete aggiungere il miele, il cioccolato, le gocce di cioccolato, la marmellata, ecc. per rendere le vostre Madeleine ancora più golose.
A questo link trovate la spiegazione di come realizzare le madeleine al cioccolato, recuperando quello avanzato dalle uova di Pasqua.
Si conservano per qualche giorno in un barattolo con chiusura ermetica.
Buona preparazione 🙂